Dalla Calabria a New York, il Coronavirus uccide il barbiere che tagliò i capelli a Tom Wolfe e Michael Bloomberg

nyt rottura 600New York dice addio ad Alberto Rottura, per mezzo secolo il "figaro" dei suoi vip. Il New York Times, a firma del giornalista Sam Roberts, ha dedicato lo scorso 29 maggio uno spazio al barbiere di Manhattan, nella sezione riservata alle persone morte durante la pandemia di Coronavirus "Quelli che abbiamo perso", con lo scopo di dare "nomi e volti" ai numeri. Anche il New York Post ha dedicato un articolo a Rottura, firmato da Joe Kemp.

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Arrivato negli Stati Uniti dall'Italia nel 1960 ancora teen-ager, Rottura ha tagliato i capelli, tra i tanti, a Judy Garland (come parrucchiere personale), Tom Wolfe e all'ex sindaco Michael Bloomberg. E' morto il 25 maggio, a 77 anni, per complicazioni da coronavirus.

Un figlio della Calabria: era nato ad Acquaro, un paesino di 2000 abitanti. Il padre faceva l'olio, la mamma la casalinga. Adolescente, Alberto aveva cominciato da apprendista in un negozio di barbiere.

A 17 anni, da solo, si era imbarcato a Napoli sulla USS Constitution, destinazione New York. Aveva poi studiato l'arte del taglio a Londra e Parigi. E a 23 anni, tornato nella Grande Mela, aveva aperto il suo primo salone.

Al New York Post, il figlio Gianluca ha spiegato che la parte più difficile è stata sapere che suo padre è morto da solo, a causa della rigida politica per mantenere isolati i pazienti infetti. "Era in una stanza da solo, con un telo di plastica intorno a lui", ha detto suo figlio. "Non abbiamo potuto vederlo. Le uniche persone con cui aveva contatti sembravano astronauti".