Palermo chiama Italia: il "Piria" di Rosarno risponde

"Riprendiamoci i nostri sogni " è questo lo slogan del Piria nel commemorare le stragi di Capaci e di via D'Amelio del 23 maggio e del 19 luglio, in cui persero la vita i giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e gli agenti delle proprie scorte. Queste date coniugano memoria ed impegno e per molti studenti coincidono con una nuova tappa del percorso di crescita civica da loro intrapreso, una ricorrenza in cui il bilancio di un anno vissuto si lega al rinnovamento di una motivazione, di una "tensione morale". Nel corso della giornata del 23 maggio, pertanto, verranno raccontate le storie delle scuole italiane al tempo del Coronavirus e si parlerà dell'impegno nel portare avanti azioni di contrasto all'illegalità e alla criminalità organizzata, come in una "Nave virtuale della Legalità". Si rifletterà sul coraggio degli italiani che si sono messi al servizio del Paese in uno dei momenti più complessi della sua storia, seguendo l'insegnamento che ci hanno lasciato Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: l'importanza che ciascuno faccia la propria parte fino in fondo. Mentre a Palermo alle 17.58, ora in cui avvenne la strage di Capaci, avverrà la deposizione della corona di fiori in memoria degli agenti della Polizia di Stato, al Piria di Rosarno campeggia un lenzuolo bianco,sotto il murales che ritrae i due magistrati accanto all'Albero Falcone, un maestoso ficus magnolia, diventato simbolo della lotta alla Mafia,piantumato dagli studenti il 23 maggio del 2015 allorché il Piria fu individuato dalla Presidenza della Repubblica come una delle cinque piazze italiane per ospitare l'evento e la diretta con Il Presidente Mattarella dall'Aula Bunker di Palermo.

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Quest'anno lo slogan scelto dal MIUR e dalla Fondazione Falcone è #ilmiobalconeèunapiazza. ."In un momento storico in cui una esigua parte della magistratura sembra vacillare,ha chiosato la Preside Mariarosaria Russo,unirsi in un solo coro per la legalità è un segnale importante che unisce,attraverso le scuole, trasversalmente l'Italia nella lotta civile e culturale perché come sosteneva Gesualdo Bufalino "La mafia sarà vinta da un esercito di maestre elementari",consegnando alle studentesse Paola Donato e Cristina Rizzo alcuni versi di una poesia di Bufalino Chiuso per lutto scritta proprio nel 1992 in occasione della strage di Capaci : "Nessuna mano solleverà la pietra dei vostri sepolcri... Nessuna schioderà le bare dalle maglie di bronzo... Forse solo la tua,bambino."Vista l'impossibilità di organizzare cortei e raduni, gli studenti e i cittadini sono stati invitati ad affacciarsi dai balconi di casa appendendo un lenzuolo bianco, striscioni ,cantando l'Inno d'Italia, facendo sentire la presenza e l'unità in varie forme, esprimendo un pensiero di gratitudine a chi, nella lotta alla mafia, o nella dura battaglia contro la pandemia, ha fatto la propria parte.