Reggio: Guardia di finanza sequestra oltre 500 capi di abbigliamento contraffatti

guardiadifinanza0310Oltre 500 capi di abbigliamento contraffatti sottoposti a sequestro e la denuncia a piede libero di due soggetti di nazionalità tunisina rappresentano l'epilogo di un'articolata attività di polizia giudiziaria condotta d'iniziativa dalla Compagnia di Reggio Calabria. L'operazione repressiva si inserisce nell'ambito di un più ampio piano di controllo economico/finanziario del territorio disposto dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, eseguito mediante pianificate attività di monitoraggio delle aree, degli snodi della città, maggiormente a rischio, nonché delle attività commerciali e artigiane presenti sull'intero territorio della provincia. Le Fiamme Gialle reggine hanno acquisito "univoci e forti elementi indiziari in ordine al possibile occultamento di materiale contraffatto all'interno dei locali di una insospettabile falegnameria sita nel centro cittadino, sulla base dei quali venivano avviate le conseguenti attività di riscontro".

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Nello specifico, dopo aver fatto accesso nei locali e dopo aver constatato un atteggiamento alquanto nervoso dei soggetti presenti all'interno della citata falegnameria, intuendo così la presenza di anomalie, i militari decidevano di eseguirvi una perquisizione locale d'iniziativa, nel corso della quale, dopo una scrupolosa ricerca, rinvenivano, riposti nel vano bagno, una serie di pacchi, tutti contenenti capi di abbigliamento e articoli di oggettistica, integralmente imballati e riproducenti i marchi di note griffe internazionali. Tra i marchi più noti dei capi di abbigliamento sottoposti a sequestro figurano quelli di ''Adidas'', ''Nike'', ''Calvin Klein'', ''Emporio Armani'', ''Levis'', ''Denim'' mentre, tra quelli dell'oggettistica, anch'essa sottoposta a sequestro dai militari, spiccano quelli di ''Fiat'', ''Ferrari'', ''Citroen'', ''Mercedes'', ''Lancia'', ''Ford'', ''Volkswagen'', ''Audi'', ''Renault'', ''Toyota'', ''Alfa Romeo'' e ''Bmw''. Il titolare della falegnameria dove erano custoditi i prodotti contraffatti, nonché il proprietario dei medesimi, un ambulante che opera normalmente lungo la Costa Viola, sono stati deferiti presso la locale Procura per le ipotesi di reato di introduzione nello stato e commercio di prodotti con segni falsi e di ricettazione.