Reggio, “Caso Miramare”: l’ex assessore Marcianò condannata a 1 anno

marcianoangela 500Angela Marcianò, ex assessore ai Lavori pubblici del Comune di Reggio Calabria, è stata condannata a un anno di reclusione.

I reati contestati all'ex amministratore, giudicata con rito abbreviato, riguardano il cosiddetto "Caso Miramare", per il quale sono rinviati a giudizio anche il sindaco della città dello Stretto, Giuseppe Falcomatà, e diversi assessori, ex assessori e burocrati.

Il sostituto procuratore di Reggio Calabria Walter Ignazitto aveva chiesto 10 mesi di reclusione per l'ex componente della giunta Falcomatà, "licenziata" dal sindaco al termine di una lunga querelle con lo stesso primo cittadino.

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Al centro dell'inchiesta, la delibera della Giunta comunale con cui l'Amministrazione affidava all'imprenditore Paolo Zagarella, titolare dell'associazione "Il sottoscala", la gestione temporanea del noto albergo Miramare, da tempo chiuso. L'affidamento della gestione della struttura di pregio, notissima in città, sarebbe avvenuto in maniera diretta a Zagarella: questi, infatti, è uno storico amico del sindaco Falcomatà e gli avrebbe anche concesso, in forma gratuita, i locali che avevano ospitato la segreteria politica nella campagna elettorale che porterà l'attuale primo cittadino alla schiacciante vittoria sul centrodestra nella corsa verso Palazzo San Giorgio. Una delibera, quella del luglio 2015, che sarebbe stata approvata a maggioranza con l'assenza dell'allora assessore, Mattia Neto, che infatti non verrà coinvolta nell'inchiesta del pm Walter Ignazitto.

Oltre a Falcomatà sono imputati anche il segretario generale del Comune, Giovanna Acquaviva, l'ex dirigente Maria Luisa Spano', gli assessori Saverio Anghelone, Armando Neri (vicesindaco in carica), Patrizia Nardi, Giuseppe Marino, Giovanni Muraca, Antonino Zimbalatti e l'ex assessore Agata Quattrone.