"Martingala": Gip conferma accuse per Mordà e Scimone

DIA21APRGli investigatori della DIA di Reggio Calabria e quelli del locale Comando Provinciale della Guardia di Finanza hanno eseguito delle notifiche di ordinanze di misure cautelari, disposte dal GIP presso il Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di alcuni indagati, già colpiti dal provvedimento di fermo eseguito il 19 febbraio scorso nell'ambito dell'operazione denominata "Martingala", su cui i giudici, in sede di convalida, si erano dichiarati incompetenti.

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I nuovi provvedimenti hanno confermato l'impianto accusatorio, in particolare, nei riguardi di Mordà e di Scimone, quest'ultimo ideatore, attraverso il fitto reticolo di imprese nazionali ed estere a lui riconducibili, di un "sistema" funzionale alla commissione di delitti tra cui la frode fiscale, il riciclaggio e l'usura. Per entrambi è stata disposta la custodia in carcere.
Nello specifico, sono stati ritenuti sussistenti sia i gravi indizi di colpevolezza, sia le esigenze cautelari, ravvisabili soprattutto nell'elevatissimo pericolo di reiterazione dei reati, che appare connotato da "nitidissimi requisiti di concretezza ed attualità".
La custodia in carcere è stata applicata anche nei confronti di Giuseppe Nirta, cui vengono contestati i delitti di auto-riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.
È stata, invece, disposta la misura degli arresti domiciliari nei confronti di Antonino Carlo Chirico, ritenuto responsabile di concorso, con il Mordà , nei reati di usura, bancarotta fallimentare e ricettazione di denaro, nonché di Domenico Gallo.