Coldiretti: "La società A2A chiude l'acqua agli agricoltori del crotonese, la Regione intervenga subito"

Si registra ancora una situazione di incertezza e di sofferenza per gli agricoltori del crotonese impegnati in questi giorni nella piantumazione in particolare dei finocchi, ortaggi rappresentano una fetta importante dell'economia locale. Ma Coldiretti non ci sta! Sono più di tre anni che la società A2A - afferma - mette ha dura prova il Consorzio di Bonifica Ionio Crotonese, gli agricoltori e i cittadini, in particolare dell'Altopiano di Isola Capo Rizzuto e Cutro, area fortemente agricola e turistica. Innumerevoli sono stati gli incontri alla Prefettura di Crotone e alla Regione, centinaia di lettere e mail e questo, responsabilmente, per evitare tensioni sociali e danni economici di diversi milioni di euro. L'atteggiamento della società A2A si è basato sulla pretesa di "bei soldini" per concedere, quasi fosse un regalo, l'acqua agli agricoltori che devono fare i conti con i cambiamenti climatici. Già da giugno – continua - la Regione Calabria era stata informata ma non si è giunti a soluzione.

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L'art. 167 del D.Lgs 152/2006 - ricorda Coldiretti - stabilisce che il bene pubblico acqua va utilizzato in primis per l'idropotabile, poi per l'agricoltura ed in ultimo per l'idroelettrico. In Calabria ci troviamo nel paradosso di avere straordinari serbatoi di accumulo, il laghi silani, che non soddisfano però le priorità della legge. Vi è l'arroganza della multiutility che in nome di una posizione dominante e di una concessione (eterna?) del 1968 utilizza l'acqua per produrre energia elettrica e poi per mancanze di regole e di controllo gran parte dell'acqua utilizzata "va a mare". Una società - ribadisce - che sta lucrando enormi plusvalenze da un monopolio mal regolato. "Consapevoli delle mutate esigenze, , già subito dopo Expo 2015- riferisce Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – abbiamo sollecitato la Regione a modificare la concessione, pesantemente squilibrata, ed invece subiamo tre anni di mortificazioni per avere, con il contagocce, un diritto legittimo per gli agricoltori e cittadini. Adesso pero basta! Gli agricoltori -continua - non possono accettare il ricatto sui rilasci di volumi d'acqua legati a compensazioni monetarie o ipotetiche autorizzazioni su ulteriori centraline idroelettriche. Sollecitiamo la Regione Calabria ad intervenire con il coraggio necessario, nel modificare l'approccio con regole più trasparenti della gestione dei laghi/serbatoi, silani che sono una gallina dalle uova d'oro! Occorre accelerare, con i fatti, per definire un quadro di regole certe cogliendo questa occasione per riequilibrare significativamente il sistema. La Calabria va liberata da questi soprusi e condizionamenti. Se non ci sarà l'erogazione e la disponibilità immediata dell'acqua, avvieremo la "guerra dell'acqua" per sconfiggere gli speculatori e poter coltivare i campi. I trattori - avverte Molinaro - sono già pronti! Nessuno potrà dire di non sapere.