Cosenza, Guccione: “Superare i vizi e le illegittimità nel procedimento di adozione del Psc”

«In modo subdolo l'amministrazione comunale di Cosenza nell'adottare il Piano strutturale comunale (Psc) e il relativo Regolamento edilizio urbano (Reu) della città bruzia,nel giugno del 2017 ha modificato sostanzialmente lo stesso documento (Psc) dell'ottobre del 2010 che aveva già avuto tutti i pareri positivi della Regione Calabria. Con la scusa di adeguare alcune tavole del Psc finalizzate a una migliore letture e fruizione delle stesse, venivano modificati - in maniera viziata - gli indici di perequazione e di edificabilità». È quanto afferma il consigliere Carlo Guccione che ha presentato un'interrogazione all'assessore regionale alla Pianificazione territoriale e all'Urbanistica, Francesco Rossi, sottolineando «tutti i passaggi che hanno portato a una procedura di adozione del Piano strutturale comunale addirittura illegittima».

«La stessa amministrazione comunale di Cosenza – è scritto nell'interrogazione - con una missiva (prot 88383) dell'1/12/2017 con oggetto "informazioni sulla trasmissione del PSC di Cosenza", indirizzata alla Regione Calabria, da parte deldirigente dell'Ufficio del Piano, ing. Converso e del responsabile del procedimento, geom. Ambrogio Greco, comunicava l'intervenuta variazione di alcuni indici territoriali perequati e chiedeva anche alla luce delle problematiche sollevate dal consigliere comunale di Cosenza Carlo Guccione, di stabilire se l'operato degli Uffici incaricati fosse stato o meno legittimo con preciso riferimento alle modifiche apportate rispetto al parere geomorfologico del 2015». A questo punto «la Regione Calabria (Dipartimento Infrastrutture, Lavori Pubblici, Mobilità – Settore 2 Cosenza) con nota del 19/12/2017 (prot n. 394090) precisava di aver rilasciato parere geomorfologico nel luglio 2015 ma, a seguito della variazione degli indici territoriali di perequazione e compensazione al PSC/REU, risultava essere intervenuta una "variante allo strumento urbanistico" in corso di approvazione, e pertanto qualsivoglia variazione apportata al PSC/REU aveva reso invalido il precedente parere rilasciato geomorfologico e conseguentemente comportava il deposito del nuovo progetto in variante e la riconvocazione della Conferenza di pianificazione, ai fini della riadozione del Piano». Conferenza di pianificazione che non si è mai tenuta. Infatti, «il Comune di Cosenza con nota prot. 15372 del 13/2/2018 del dirigente del Piano dott.ssa Carbone, provvedeva a trasmettere alla Regione Calabria il nuovo PSC con gli allegati, al fine del rilascio di un ulteriore parere di compatibilità geomorfologica, senza riconvocare la Conferenza di pianificazione. Gli atti dunque venivano restituiti dalla Regione Calabria (Dipartimento Infrastrutture, Lavori Pubblici, Mobilità – Settore 2 Cosenza) al Comune di Cosenza con nota prot 93229 del 14/3/2018 perché sprovvisti della componente geologica e dunque inidonei alla valutazione del Psc in ordine alla compatibilità ed alla coerenza delle scelte di pianificazione con le condizioni geomorfologiche del territorio e all'istruttoria ex art 13 della L 64/74 e dell'art 89 del DPR n. 380/2001».

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«Nel frattempo, il 22 gennaio 2018, a seguito di una mia istanza – spiega il consigliere Guccione - perveniva alla Regione Calabria (Dipartimento 11 Ambiente e Territorio – Settore Urbanistica Cosenza) richiesta di verifica formale sulla procedura di adozione del PSC operata dal Comune di Cosenza. Con relazione di verifica prot62279 del 20/2/2018 la Regione, a firma del Dirigente del Settore e del Responsabile del procedimento, specificava:- di non essere nella condizione di valutare la conformità del documento preliminare depositato al Genio Civile nel 2015 e quello successivo oggetto di variante con modifica degli indici territoriali la cui copia non era stata ritualmente acquisita;- di aver riscontrato nell'iter procedurale di adozione del PSC/REU la carenza dell'adempimento relativo all'emanazione delle direttive di cui al comma 2 dell'art 27 quater della LUR non assimilabili alle linee di indirizzo approvate con delibera di GM n. 98 del 26/4/2010 di diversa natura e con altri obiettivi;- di aver riscontrato l'omessa predisposizione, da parte del Comune di Cosenza, di un nuovo documento preliminare del Psc (adeguato e aggiornato), da sottoporre alla prevista Conferenza di pianificazione per le specifiche verifiche dopo l'intervenuta delibera di adesione al principio di "consumo di suolo zero"».

«Alla luce di quanto esposto risulta necessario agire in autotutela per superare i vizi e le illegittimità nel procedimento di adozione del Psc della città di Cosenza, revocando inoltre le misure di salvaguardia e riconvocando la Conferenza di Pianificazione al fine di valutare le modifiche strutturali intervenute con la modifica degli indici urbanistici diversi dal Psc adottato nel 2010. Si chiede alla Regione Calabria – sottolinea Guccione nell'interrogazione - in base alle proprie competenze in materia urbanistica, di impedire che l'amministrazione comunale di Cosenza proceda in maniera non conforme alle leggi urbanistiche per l'adozione del Psc-Reu che arrecherebbe un grave danno ai cittadini e all'economia della città di Cosenza».