Cosenza, Alarico finisce nella sala del Consiglio Comunale: l'opposizione protesta

"La nuova "scenografia" della sala del Consiglio è l'ennesima riprova della concezione "proprietaria" della cosa pubblica che ha il Sindaco, contrapposta a quella democratica che cerchiamo con mille sforzi di far sopravvivere nel Comune di Cosenza.

È certamente nelle prerogative del capo dell'amministrazione avere il proprio senso del "bello" e cercare di imporlo a tutta la Città, ma bisogna che qualcuno gli ricordi che questa nella quale ci riuniamo è la sala di tutti i cittadini, anche di quelli che hanno un concetto diverso dal suo".
E' quanto affermato in una nota del Gruppo Pd, Gruppo Uniti per la Città, Gruppo PSI e dal Gruppo Grande Cosenza.

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"Dovremmo ricordare più spesso che siamo uomini e donne solo di passaggio nelle Istituzioni, soggetti ad un fine necessariamente temporaneo, strumentale solo al benessere di chi ci ha chiamato ad occuparci del bene comune e non certo monarchi dei quali possa diventare legge anche il solo capriccio.

La gloriosa sala consiliare in cui abbiamo il privilegio di sedere, è quella che dà voce a tutte le varie identità e che conserva la memoria delle cose che hanno "fatto" la Città stessa.

Ci chiediamo quale possa essere l'identità che trasmette e custodisce Alarico, che di questa Città è stato barbaro invasore e che non ne rappresenta la storia ma solo una mera espressione mitologica.

E' come se nel Campidoglio, nella sala del Consiglio Comunale di Roma, campeggiasse il ritratto di Brenno!

Comprendiamo, senza condividerlo, il senso di importanza che il Sindaco dà alla figura di Alarico ma questo non lo autorizza ad imporlo a tutti noi quale "nume tutelare" di questa Città primus inter pares con persone che hanno davvero dato tanto lustro a Cosenza.

Del resto, Palazzo dei Bruzi è già un bene culturale degno di salvaguardia storica, essendo stato inaugurato da oltre mezzo secolo con il suo stile autorevole e senza pot-pourri di una miscellanea Naif di dubbio valore storico, estetico e artistico, dove adesso sembra evidente cogliere i segni di una caduta di stile e per questo ci auguriamo un gesto di buonsenso, nel ripristino e maggiore rispetto del progetto originario. Fuori e dentro".