Il vescovo di San Marco Argentano scrive a Oliverio: “Risolvere le istanza del nostro popolo”

"Seguendo quanto mi suggerisce l'ansia pastorale per questa Chiesa diocesana, che servo ormai da sette anni desidero farmi voce di alcune istanze del nostro popolo, rivolgendomi a Lei, Governatore della nostra Regione, senza alcuna invasione di campo ed in modo rispettoso e discreto". Il Vescovo di San Marco Argentano, mons.Leonardo Bonanno, ha scritto una lettera aperta al presidente della Regione, Mario Oliverio.

"Durante la mia Visita Pastorale alla diocesi – scrive il vescovo – benché non completata, tra i tanti problemi sottoposti all'attenzione del Vescovo, due ritengo siano di particolare e urgente importanza: la strada di collegamento tra Cerzeto e San Marco e il porto di Diamante. Nel 2005 la frana di Cavallerizzo di Cerzeto ha provocato l'interruzione della strada provinciale 94 (ex Appennina) provocando seri danni sociali ed economici all'intero comprensorio, penalizzando soprattutto il centro di San Marco Argentano, rimasto isolato. Di ciò Ella è ben consapevole, conoscendone l'importanza sin dagli anni in cui è stato Presidente dell'Amministrazione provinciale di Cosenza ed avendone fatto motivo di colloquio in un nostro incontro pubblico a San Marco, allorché si è dichiarato disponibile ad una Sua visita sul sito insieme con il sottoscritto e i tecnici competenti, incaricandone subito uno per la redazione di un piano di fattibilità. Il Movimento per la ricostruzione della strada provinciale per Cavallerizzo, che conta oltre tremila aderenti, terrà nei prossimi giorni una manifestazione a Mongrassano per informare l'opinione pubblica sull'iter del provvedimento intrapreso e sollecitare nel contempo la soluzione al grave disagio delle popolazioni interessate. Quanti invece desiderano mantenere il collegamento delle suddette comunità con Rende e con Cosenza potranno usufruire della viabilità esistente".

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"Più complessa - afferma ancora mons.Bonanno nella lettera ad Oliverio - appare la soluzione per la realizzazione del porto di Diamante, cittadina collocata sulla Riviera dei Cedri, che la poetessa Matilde Serao ha definito 'perla del Golfo'. Da un ventennio è stata ipotizzata l'idea del porto finanziato con denaro pubblico e privato e da dieci il cantiere è stato aperto, ma i lavori si sono interrotti, causando un danno economico e d'immagine per la comunità e i Comuni dell'hinterland. Anche in questo caso, lo scorso anno è sorto un Movimento popolare che sollecita l'intervento delle istituzioni competenti e dei privati in vista di alcune scadenze contrattuali e l'utilizzo delle risorse europee. A me, Vescovo, non è dato offrire soluzioni concrete, mentre viene richiesto dai fedeli/cittadini il mio coinvolgimento, dal valore morale e simbolico, a sostegno di iniziative ritenute valide per la collettività. Comprendo la complessità del problema, che si è andato complicando, per cui oggi occorre 'armarsi' di un supplemento di buona volontà (con in primis il sindaco Sollazzo e il senatore Magorno) per dare alla cittadina un porto, per il quale è naturalmente predisposta, come analogamente avvenuto per il vicino porto di Maratea e per quello di Tropea. Mi conforta pensare che da parte Sua e della Giunta sia stata data soluzione, nello scorso anno, per quanto di competenza, alla vertenza delle Terme Luigiane di Acquappesa, salvaguardando il posto ai lavoratori stagionali e allungando i tempi della stagione termale: anche allora io sollecitai il Suo autorevole intervento. Da parte mia confido che il Signore possa illuminare gli uomini di buona volontà, alla cui categoria lei Presidente appartiene, per continuare a governare con saggezza il nostro popolo cogliendone le istanze utili al suo vero progresso. Grato per l'attenzione – conclude Bonanno – rinnovo la mia stima più cordiale, anche in nome dell'antica amicizia".