Cimitero dei migranti, Corbelli: “Il mondo guarda alla nostra grande opera di pace e di civiltà”

Cimitero internazionale dei Migranti. Uno studio di ricerca di noti antropologi inglesi e americani sulla grande opera di Pace e di Civiltà. Giovedì arriva a Tarsia il prof. Marc Brightman, dell'Università di Londra. "Il mondo guarda alla nostra grande opera umanitaria. Tarsia, terra di pace e di solidarietà, un esempio di Civiltà per il pianeta, con la realizzazione del Cimitero internazionale dei Migranti, afferma Corbelli. Per studiare il Cimitero dei Migranti, dopo gli inviati della stampa internazionale,gli studenti francesi del progetto Erasmus Plus, giovedì prossimo arriva a Tarsia anche un autorevole professore di antropologia, Marc Brightman, dell'Università di Londra (University College), che insieme ad altri due suoi colleghi, Prof. Vanessa Grotti dell'European University Institute di Firenze e il prof. Naor Ben-Yehoyada del Columbia University di New York, stanno preparando un progetto di ricerca sui migranti morti in mare". "Si tratta di un progetto antropologico, partendo, ha scritto il prof.Brightman a Corbelli, dal lungo interesse della nostra disciplina nei modi culturalmente diversi di trattamento dei resti umani dopo la morte nei naufragi. In questo contesto, i migranti morti in mare presentano degli aspetti particolari, trattandosi spesso di persone sconosciute, e quasi sempre stranieri". Corbelli, annunciando la visita dell'antropologo inglese, parla di "nuova, importante e significativa testimonianza dell'interesse internazionale (tra cui anche, un anno fa, la importante presa di posizione di un noto deputato francese, Paul Christian) per questa grande opera universale che rappresenta il volto vero, solidale, accogliente dell'Italia e, nella fattispecie, della Calabria. Intanto,scaduto, nei giorni scorsi,il bando, sta per essere aggiudicato il primo stralcio dei lavori. L'opera, finanziata dalla Regione Calabria, dovrebbe essere ultimata entro quest'anno. Sarà intitolata al bambino siriano Aylan Kurdi.

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Sorgerà, su un'area di oltre 27mila metri quadri, su una collinetta proprio di fronte al Lago e al vecchio cimitero comunale, in parte anche ebraico, e a brevissima distanza dall'ex Campo di Concentramento fascista più grande di Italia, quello di Ferramonti di Tarsia, che fu luogo di prigionia ma anche di grande umanità, dove, durante la seconda guerra mondiale, nessun internato subì violenza e chi morì fu solo per malattie. "Oltre 4 anni e mezzo fa, subito dopo la tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013, iniziai la lunga, ininterrotta battaglia per dare dignità alla morte di tutti quei poveri, sfortunati migranti(uomini, donne e bambini), vittime dei tragici naufragi, quasi tutti sconosciuti, che ancora oggi continuano ad essere sepolti, con un semplice numerino e un codice, in tanti piccoli sperduti cimiteri, soprattutto calabresi e siciliani, che ne cancellano di fatto, così, ogni ricordo e riferimento per i loro familiari che non sapranno mai dove andare un giorno a cercarli per portare un fiore e dire una preghiera. Con il Cimitero internazionale dei Migranti questa disumanità sarà cancellata. Tarsia consegnerà al mondo e alla storia questa grande opera di civiltà, per la cui realizzazione hanno dato un contributo importante il Presidente della Regione, Mario Oliverio, il sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, e la sua ospitale comunità".