Catanzaro, svolgevano lavoro “extra” violando la legge: sequestrati beni per oltre 1,3 mln a due docenti universitari

guardiadifinanza1205Avrebbero svolto sin dal 2012 attivita' professionale non autorizzata e avrebbero ricoperto incarichi esterni assolutamente incompatibili con lo status di docente universitario "a tempo pieno". I Finanzieri del comando provinciale di Catanzaro, su disposizione della procura regionale della Corte dei Conti hanno sequestrato beni immobili, conti correnti e attivita' finanziarie per un valore di oltre 1,3 milioni di euro nei confronti di due docenti dell'ateneo di Catanzaro.

L'importo costituisce il danno erariale che il sostituto procuratore regionale, Davide Vitale, al termine dell'operazione, denominata "Non lascio e raddoppio", dei militari del nucleo di polizia economico-finanziaria di Catanzaro, contesta ai due professori dell'universita' "Magna Graecia" di aver svolto sin dal 2012 attività lavorative non compatibili. La normativa sul pubblico impiego, infatti, prevede l'assoluto divieto di svolgere attivita' professionali diverse e ulteriori, salvo casi particolari, che debbono essere debitamente vagliati e autorizzati.

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Al fine di eludere il divieto, i due professori, secondo gli inquirenti, avevano anche qualificato gli incarichi incompatibili come generiche consulenze, sfruttando indebitamente la "Legge-Gelmini" del 2010 che consente solo a determinate condizioni di svolgere attivita' di collaborazione scientifica e di consulenza. Dalle indagini e' emerso che si trattava dello svolgimento di visite, di refertazione su esami clinici di laboratorio e di altre prestazioni tipiche dell'attivita' libero-professionale, in alcuni casi svolte addirittura negli studi privati dei due docenti.