Catanzaro, Riccio: "Centralità stazione unica appaltante, è davvero così?"

"Leggendo sulla stampa locale l'annuncio dato dall'amministrazione comunale in merito ad "Una maggiore centralità della stazione unica appaltante" la domanda sorge spontanea : ma è davvero così? Crediamo assolutamente di no perché ad oggi, malgrado le chiacchiere, di "centralità " della Suac in comune non vi è traccia atteso che continuano ad operare ben 12 (dodici) stazioni appaltanti.

Siamo quindi lontani dalla realtà nel sostenere che in comune il numero delle stazioni appaltanti non siano state ridotte?". Lo sostiene il consigliere regionale Eugenio Riccio.

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"Volendo essere chiari chiediamo pubblicamente all'amministrazione comunale quante sono le stazioni appaltanti.

Siamo lontani dalla verità nel sostenere una per ogni settore e quindi 12 (dodici)? Ed allora, dov'è questa razionalizzazione tanto decantata ? E relativamente agli acquisti sottosoglia, dov'è questa unicità negli acquisti ?

Siamo sicuri che due settori diversi possano acquistare 2 (due) prodotti uguali allo stesso prezzo in applicazione del principio di convenienza per l'amministrazione ?

Volendo rendere comprensibile l'argomento in essere ai cittadini chiedo al presidente della provincia Abramo ( che si è tenuto ben lontano dal trattare l'argomento forse per non alterare gli "equilibri" con quei settori "oscuri" dell'amministrazione refrattari e poco inclini a qualsiasi cambiamento che implichi una maggiore legalità e trasparenza . . . ) che risponda pubblicamente a delle domande molto semplici :

1) in che cosa si materializza questa centralità della suac;

2) quante stazioni appaltanti esistono al Comune ;

3) è stato previsto un sistema di riduzione delle stazioni appaltanti come prevede il codice degli Appalti ?

4) come mai se si procede ad una centralizzazione della suac il personale è stato ridotto del 50% ( da quattro a due unità ) ?

5) non sarebbe forse più opportuno centralizzare tutti gli affidamenti compresi quelli sotto i 40mila euro che sono quelli più numerosi ?

In estrema sintesi, dov'è questo principio di economicita' e razionalizzazione del servizio ?

Razionalizzare e ridurre il numero delle stazioni appaltanti non corrisponde forse ad un miglior controllo ( che sicuramente piacerebbe a pochi . . . ) nonché ad un cospicuo e più efficente utilizzo del personale ( vista la conclamata carenza di organico del Comune . . . ) che garantirebbe maggiore rapidità negli affidamenti e maggiore professionalità ?

Se abbiamo, ancora una volta, l'impressione che l'amministrazione abbia adempiuto "diligentemente" al classico compitino redigendo i due regolamenti e sanando quindi una palese inadempienza di legge, il codice degli appalti, appare del tutto evidente la mancanza di scelte politiche forti finalizzate a creare in seno all'amministrazioni quelle misure necessarie e improcrastinabile atte a garantire maggiore trasparenza e legalità.

Nel prendere atto studiero' con maggiore attenzione i regolamenti e porterò, come ho sempre fatto, proposte ed emendamenti utili a garantire una maggiore trasparenza a partire dalla prossima seduta di consiglio comunale".