Reggina, quanta voglia hai di scrivere la storia?

cevolirobertodi Paolo Ficara - Shunsuke, perdonaci. Non tanto per l'accostamento, quanto per la categoria con annessa dimensione. Nakamura ci riusciva soprattutto su punizione, a tirare fuori colpi del genere con la maglia della Reggina. Su azione, trovava portieri come Toldo. La prodezza di Giuseppe Ungaro non è la prima a ricordarci quelle del giapponese: nel 2016 il capolavoro fu di Andrea Tripicchio contro il Taranto, qualche settimana fa di Nicola Strambelli contro il Catania. Ma il gol pazzesco dell'ex fuori lista è giunto nel momento topico di una partita da dentro o fuori.

La stella di Ungaro ha brillato nella serata in cui altre sono finite oscurate. Merito di un Monopoli forte, aggressivo, con diversi elementi che troverebbero spazio in formazioni di altissima classifica in C o anche in B. L'ostacolo biancoverde era stato sottovalutato dall'ambiente. Non li abbiamo mai battuti, in tre campionati. Però il turno lo passiamo noi.

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Sarebbe il caso di verificare se siamo ancora eterocalcistici. E cioè se ci piacciono i risultati o se, dopo la polvere mangiata da quattro anni a questa parte, abbiamo cambiato gusti e scoperto nuove tendenze. Nel calcio esiste l'avversario. Poi esistono i momenti. Questo è solo il momento di gioire e di trasmettere alla squadra la voglia di non essere sazi, ammesso che ce ne sia bisogno.

Per questa Reggina, Cevoli è come se fosse Allegri. Quando la squadra non gira, ecco la sostituzione decisiva. Non è un caso se a risolverla è stato Ungaro, ossia uno dei tre giocatori ritenuti fedelissimi del mister la scorsa estate. Assieme a Salandria. E a Viola, il quale gli ha di fatto lasciato il posto in rosa. A lui, a Licastro e a Maritato è andata la dedica del 23enne tarantino. I fuori lista. Quelli che venivano a vedersi la partita nelle cabine dei commentatori tv, a febbraio. Ma che tecnicamente non sono mai stati inferiori a chi va in campo.

Adesso ci attende un'altra botta secca. Con una differenza. Mercoledì, sul campo del Catania, sarà la Reggina ad avere un solo risultato a disposizione. Essere eliminati al "Massimino", contro una squadra costruita per un possibile ripescaggio in B la scorsa estate, rientrerebbe nella norma. Non per la Reggina. Non per questo gruppo. Non per questa tifoseria. I 14 mila accorsi al "Granillo" hanno voglia di scrivere la storia. Ma l'importante è che questa voglia continuino ad avercela quei 28 in pantaloncini.