U.Reggina, Grassani ritira l'istanza fallimentare: "Tutto appianato, la città è in buone mani"

grassanidi Paolo Ficara - Adesso c'è la firma. Che attesta anche la ferma intenzione di aprire al più presto un nuovo, luminoso capitolo per il calcio a Reggio. L'avvocato Mattia Grassani ha ritirato l'istanza di fallimento mossa nei confronti della Urbs Reggina, essendo state sanate le sue pendenze dal dottor Luca Gallo, prossimo ad insediarsi come presidente. Il legale emiliano ne dà conferma in una lunga intervista concessa al Dispaccio, utile ancora una volta per capire come sono andate le cose e quali premesse sussistono per il futuro.

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Avvocato Mattia Grassani, possiamo dire che tutto è stato risolto con la Urbs Reggina?
Con la Reggina nulla è mai stato in discussione, tanto che sono onorato di avere servito una nobile causa, in una piazza importantissima e per un tempo così lungo, mentre i problemi ci sono stati con le persone che hanno guidato negli ultimi 3 anni e mezzo questa gloriosa società, problemi personali e professionali. Via via nel corso delle stagioni le criticità erano divenute sempre maggiori e la situazione, per il sottoscritto, era ormai giunta al punto di non ritorno. Pensavano, forse, di fare le nozze con i fichi secchi ma il calcio è un'altra cosa. Se tutto è stato appianato è grazie alla nuova proprietà, di cui ho conosciuto l'Avv. Vincenzo Iiriti. Con lui e con l'intervento della M&G, in pochissimo tempo, tutto è stato risolto brillantemente e posso dire che ogni pendenza economica è stata appianata.

Ci spieghi meglio come sono andate le cose.
Forse sembrerà difficile da credere, ma 10 giorni fa non conoscevo nemmeno questo nuovo gruppo, non conoscevo l'Avv. Iiriti, con cui mi sono sentito, per la prima volta, il 27 dicembre scorso dalle Dolomiti e nulla sapevo delle loro intenzioni. Sono stato immediatamente colpito dalla concretezza, dalla ferma volontà di arrivare subito al cuore del problema e raggiungere l'obiettivo, senza fronzoli, facendo parlare i fatti. Questa, almeno per la situazione che mi riguarda, la caratteristica della proprietà entrante che ha segnato la svolta. Non si poteva che accettare l'accordo proposto e ringraziare, lo dico da emiliano "trapiantato" a Reggio Calabria da quasi 4 stagioni sportive, per l'opportunità che una realtà come quella riconducibile a Luca Gallo, che ancora non conosco di persona, stava offrendo alla piazza, alla tifoseria e ad una società ormai sull'orlo del collasso. In buona sostanza, feeling e intesa a prima vista hanno prodotto ciò che mesi, mesi e mesi di estenuanti promesse non mantenute non avevano nemmeno ipotizzato ed i frutti si sono immediatamente concretizzati. 

L'esatto opposto che con i predecessori...
Io non li nomino nemmeno quei signori, posso sicuramente dire che ciò che mi è stato raccontato, sottolineo solo raccontato, per oltre due anni, il nuovo gruppo lo ha realizzato in meno di 10 giorni e non è poco, anzi si tratta di un biglietto da visita importantissimo, soprattutto per il futuro del Club, che, Grassani o non Grassani, rappresenta il bene sportivo più importante di qualsiasi città. La cordata Gallo è riuscita in pochissimo tempo a mettere in sicurezza una società che era diventata l'icona negativa del calcio italiano, deferimenti, scioperi, dimissioni, fidejussioni, stipendi non pagati, avevano davvero inferto un brutto colpo all'immagine della società.

Come si è lasciato con la proprietà uscente?
Come un professionista che ha lavorato, e sodo, portando a casa risultati su risultati, anche dietro le quinte e senza la luce dei riflettori, inondato di parole, promesse, impegni non mantenuti. Non può godere della mia stima, ma credo di quella di nessuno, chi non ha rispettato anni, ripeto anni, di onesta attività professionale. Aggiungo anche che, quando la situazione, decreti ingiuntivi dopo decreti ingiuntivi, pignoramenti e istanze di fallimento, da me proposti, era diventata insostenibile, lor signori, anziché chiedere scusa e metterci faccia e soldi, hanno anche avuto l'ardire di mostrare un certo senso di disapprovazione, quasi di disprezzo, per le iniziative da me intraprese. Come se mi fossi macchiato del peccato capitale di lesa maestà. Ci rendiamo conto della deriva? Invece di ammettere di non avere saputo mantenere gli impegni e di essere venuti meno, nei miei confronti, a valori fondamentali, hanno provato anche a mostrare i muscoli, davvero incredibile.

E dalla città di Reggio Calabria, invece, che segnali ha avuto in questo tormentato periodo?

Innanzitutto di grande civiltà, orgoglio e ferma volontà di non essere mai domi, ma non avevo dubbi. Molte manifestazioni di solidarietà, anche affetto, sono giunte al mio Studio di Bologna: credo che la tifoseria abbia capito gli sforzi fatti dallo scrivente e da uno staff di 8 persone per onorare e portare alto il nome di una società partita dalla Serie D, con la quale era stato pattuito anche un compenso in caso di approdo in Serie A!. Per noi era una vera e propria sfida professionale, di solito non ci occupiamo di calcio dilettantistico, e, quando ci si trova nella stessa barca, tifosi, lavoratori e consulenti, tutti profondamente traditi e sfiduciati, credo si possa instaurare una sorta di solidarietà indiretta, a distanza diciamo, come è stato nel caso di specie. A un certo punto mi è sembrato di percepire che Mattia Grassani potesse rappresentare, per chi voleva davvero bene alla squadra, cioè tantissimi, una sorta di ariete per cambiare le cose e sovvertire l'immobilismo e la mancanza di mezzi per andare avanti. Un cavallo di Troia per conquistare la verità e cercare di restituire ossigeno e vita ad un Club ormai sfinito e spossato. Di ciò mi è stata data conferma grazie alle telefonate di sconosciuti che, dopo il passaggio di consegne, con la voce rotta dall'emozione, gridavano: "Ce l'abbiamo fatta, grazie anche a Lei Avv. Grassani".

Che bella soddisfazione sarà stata per lei
Ovviamente, ma devo, onestamente, dire che il primo pensiero è andato al sistema che, senza tornare troppo indietro nel tempo, dopo il caso Parma del 2015 e il caso Modena del 2017, aveva solennemente affermato che situazioni come quelle non si sarebbero mai più verificate. Ma non è stato così. Non ritengo accettabile che una città metropolitana rischi di essere cancellata dal calcio professionistico (tra l'altro per la seconda volta in pochi anni) a causa della responsabilità di due persone e una seconda, quella della Pro Piacenza, sia ormai destinata al tracollo nella corrente stagione. Trovo inaccettabile che il sistema non sia in grado di dotarsi di sufficienti anticorpi e di un meccanismo valutativo di ingresso e periodico in corso di anno sportivo, peraltro non tanto complicato quanto a norme e regolamenti, per tenere lontano i perdigiorno, gli incapaci, i disonesti, tutti coloro che non hanno a cuore il bene delle società. E' ora di dire basta, di insediare un tavolo di lavoro permanente, formato da addetti ai lavori, che risolva definitivamente tale piaga. Perché a
pagare, in primis, sono le città, i tifosi, i giovani, ferite che incontreranno enormi difficoltà a rimarginarsi.

Torniamo alla sua trattativa: soddisfatto per le modalità con cui è stata chiusa?
Senza entrare particolarmente nei dettagli, anche per ragioni di stile e rispetto della compagine subentrante, dico che sono stato integralmente soddisfatto. Si è trattato, ripeto, di una trattativa lampo, condotta con l'Avv. Iiriti, che mi ha colpito, sin da subito, lo ribadisco, per la concretezza e solidità degli argomenti portati avanti. La nuova proprietà si è presentata in maniera brillante, vincente, esattamente l'opposto di ciò che, purtroppo, avevo imparato, mio malgrado, a conoscere e vivere dall'anno del ripescaggio in C sino ai giorni nostri.

Resterà nel Club come consulente di diritto sportivo?
Sino al 30 giugno 2019 sì, e di questo ringrazio l'Avv. Iiriti e il Patron Gallo, poi... se sono rose fioriranno e a luglio 2019 la nuova proprietà valuterà il mio ruolo a medio-lungo termine. Ci sono 6 mesi per conoscersi, apprezzare reciprocamente il modo di lavorare e fare delle scelte. Ho preso atto, condividendolo, dell'approccio degli acquirenti di dare tempo e modo alle persone di esprimersi e di non cancellare, prima di avere toccato con mano, la continuità e la storia dei professionisti che sono stati al fianco del Club. Molto diversamente da chi, e questo non credo lo sappiano in molti, a novembre 2018, a fronte di una morosità nei miei confronti di circa 100.000 euro, aveva anche tentato di interrompere il contratto in essere inviandomi una lettera, verosimilmente preparata da un avvocato che nemmeno ha firmato il testo.

Dice davvero?
Si, al peggio, ormai, non c'era più limite, ma, ora, sono contento che la Reggina abbia superato un momento durissimo, grazie a persone serie che non vendono fumo o chiacchiere bensì fanno le cose che servono nell'interesse della società.

Concludendo, Avvocato Mattia Grassani, un parallelismo tra il vecchio ed il nuovo Club ce lo può tracciare? Cosa si possono aspettare i tifosi nell'immediato?
Osservo solo una cosa, altrimenti ruberei troppo tempo e spazio, soprattutto per commentare, negativamente, il passato: fare calcio a livello professionistico, in una città come Reggio Calabria, comporta enormi responsabilità, competenze e disponibilità economiche di non poco conto. Se non sei all'altezza, se non sei in grado di rispondere ad aspettative come queste, devi stare a casa, altrimenti provochi danni irreparabili a te stesso ed agli altri. I nuovi, per quello che ho potuto conoscere, non commetteranno questo errore e la città si trova ora in buone mani. Basta lasciarli
lavorare e non deluderanno.