Bianchimano e le marcature a uomo non bastano, il Lecce piega la Reggina: 3-2

bianchimano600di Paolo Ficara - Calcio d'altri tempi, sconfitta da mettere in preventivo. Alla Reggina non basta un Andrea Bianchimano in grande spolvero, per avere la meglio sulla capolista. La doppietta del centravanti, siglata nei primi 25 minuti, sembra stendere un Lecce che ha la forza di riprendersi dopo la seconda sberla. Torromino, Ciancio e Tsonev ribaltano il punteggio, consentendo ai padroni di casa di andare al riposo su un 3-2 che rimarrà tale fino al fischio finale. L'unica novità rilevante, nella ripresa, sarà l'espulsione di Mezavilla.

MAURIZI TRAPATTONIANO – Il tecnico amaranto sceglie un 5-3-1-1 con Mezavilla libero staccato, marcature ad uomo applicate da Di Filippo e Solerio su Torromino e Di Piazza, con De Francesco regista e Di Livio in panchina. Liverani lascia fuori Caturano, ma a centrocampo recupera Mancosu e può schierare il canonico 4-3-1-2. L'idea di Maurizi è messa a dura prova già al 9', quando Di Piazza la butta dentro in diagonale, ma gli viene chiamato un fuorigioco abbastanza dubbio.

BIANCHIMANO SULLE ORME DI DIONIGI – 20 anni fa l'ultima vittoria della Reggina sul campo del 'Via del Mare', con doppietta di un giovane Davide Dionigi in casa del Lecce capolista, all'epoca in B. Andrea Bianchimano prova ad emulare l'attuale allenatore del Catanzaro, riuscendoci sul piano personale. Al 14' parte da dietro quando Marino sta per crossare: il gigante buono brucia un mostro sacro della categoria come Ciccio Cosenza, piazzandola al volo col destro nell'angolino basso. Bianchimano si ripete al 25': Solerio spazza alla cieca dalla linea di centrocampo, pallone verso il centravanti che controlla col destro, per poi freddare col sinistro Perucchini in uscita. Roba da non credere: la Reggina è avanti di due gol.

TRE RETI COL MINIMO SFORZO – Se fino a quel momento, in mezzo alla doppietta di Bianchimano, il Lecce ci aveva provato solo con tiri dalla distanza ampiamente larghi da parte di Mancosu ed Armellino, il punto dello 0-2 sembra risvegliare i giallorossi. O, se preferite, nelle vene amaranto viene iniettata la morfina. Difesa alquanto bassa e poco reattiva al 27', quando il Lecce muove palla in orizzontale al limite dell'area, consentendo a Torromino di battere forte e preciso alla destra di Cucchietti. Match riaperto, Reggina sempre più rintanata. Al 30' Cucchietti respinge un cross innocuo: con un baricentro così basso, la palla finisce sui piedi del terzino Ciancio, che al volo di destro supera il pipelet amaranto rimasto fuori dai pali. Se il 2-2 appare clamoroso, bisogna attendere il 43' per completare la frittata: il Lecce piazza tre uomini a disturbare la barriera su punizione di Tsonev, che la mette proprio nello spazio occupato dai compagni. Cucchietti poteva fare di meglio, è 3-2.

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TROPPA TIMIDEZZA – Col punteggio ormai ribaltato, è inutile cullarsi della buona impressione destata nella fase iniziale. Dopo l'intervallo ci si attende una scossa da parte di Maurizi, che invece mantiene il 5-3-1-1 e non si sbilancia nemmeno con l'ingresso di Di Livio, richiamando Tulissi. L'atro cambio vede entrare Fortunato in luogo di Marino, restano in campo gli ammoniti De Francesco e Mezavilla, con quest'ultimo che non finisce la partita. Il brasiliano abbatte Di Piazza, che lo aveva saltato in velocità all'ingresso in area: secondo giallo, Reggina in inferiorità numerica. A quel punto, si può solo giocare col 4-3-1-1. Ovviamente il Lecce sfiora più volte la quarta segnatura, nonostante Liverani si fosse già protetto con l'ingresso del difensore Drudi al posto della punta Torromino. Le varie occasioni, sciupate per lo più da Caturano, rischiano di costare caro al Lecce: Bianchimano non ha la stessa lucidità di Reggina-Catania nei minuti finali, quando controlla ad uscire un pallone che, calciato di prima, poteva valergli la tripletta personale nonché un pareggio a quel punto insperato per gli amaranto.

RIALZARSI SUBITO – Per la prima volta, dal 2° turno in poi, la Reggina è fuori dalla zona playoff. Le due sconfitte consecutive con Siracusa e Lecce, costringono gli amaranto a guardarsi per la prima volta alle spalle, con la rediviva Fidelis Andria (e rispettiva zona playout) distante soli quattro punti. Mai come nella serata del 'Via del Mare', gli uomini di Agenore Maurizi pagano la carta d'identità. Cucchietti ha tolto più volte le castagne dal fuoco, da solo ha portato almeno quattro punti, va consolato per le incertezze che hanno rimesso in carreggiata il Lecce. Ovviamente i demeriti vanno ben al di là degli errori individuali, la tattica difensiva andava bene all'inizio ma ci si poteva rinunciare dopo lo svantaggio. Sul finire del primo tempo, poteva starci un rosso a Di Piazza, che ha scalciato Di Filippo a palla lontana: nemmeno ammonito. Tra le squadre che hanno superato la Reggina in classifica, c'è il Bisceglie vittorioso sul Monopoli ed atteso sabato prossimo al 'Granillo'.

LECCE – REGGINA 3-2
Reti: 14', 25' Bianchimano, 27' Torromino, 30' Ciancio, 43' Tsonev

LECCE (4-3-1-2): Perucchini; Lepore, Cosenza, Riccardi, Ciancio; Armellino, Arrigoni, Mancosu; Tsonev (74' Caturano); Di Piazza (82' Pacilli), Torromino (63' Drudi). A disposizione: Chironi, Vicino, Valeri, Megelaitis, Dubickas, Gambardella. Allenatore: Liverani.
REGGINA (5-3-1-1): Cucchietti; Pasqualoni, Di Filippo, Mezavilla, Solerio, Porcino; Marino (55' Fortunato), De Francesco, Garufi (90' Sparacello); Tulissi (55' Di Livio); Bianchimano. A disposizione: Licastro, Turrin, Auriletto, Tazza, Gatti, Amato, Bezziccheri, Silenzi. Allenatore: Maurizi.

Arbitro: Zingarelli di Siena
Ammoniti: De Francesco, Mezavilla, Armellino, Di Filippo
Espulso: 65' Mezavilla per doppia ammonizione