Aiello: "In Calabria la vera pandemia non è CoronaVirus, ma la mafia"

«In Calabria la vera pandemia non è il CoronaVirus, ma la mafia». Lo afferma in una nota il professore Francesco Aiello dell'UniCal, che nelle scorse elezioni è stato il candidato civico alla presidenza della Regione Calabria per l'alleanza del Movimento 5 Stelle. «La maxi-operazione Eyphemos di oggi coordinata dalla DDA di Reggio Calabria conferma quanto siano forti e diffusi in Calabria i legami tra malaffare e politica e come l'esito delle competizioni elettorali sia condizionato dalla 'ndrangheta». «Qualsiasi ipotesi di sviluppo socio-economico di questa regione – prosegue Aiello - rimarrà tale se lo Stato non si riapproprierà del pieno controllo del territorio. Senza legalità saremo destinati al declino. «Questo è stato uno dei temi su cui mi sono lungamente soffermato, quasi in maniera ossessiva, durante la recente campagna elettorale delle regionali in Calabria perché è la priorità delle priorità». «L'inchiesta di oggi e l'operazione Rinascita Scott di poche settimane fa vanno in questa direzione, a testimonianza della piena efficacia delle lotte per la legalità condotte in Calabria dalla magistratura e dalle forze dell'ordine, cui va tutto il mio apprezzamento e il mio sostegno».

--banner--

«Ora, più che mai, è tempo per lavorare con determinazione – conclude Aiello – sul piano educativo, culturale e politico per creare gli anticorpi al malaffare, alle clientele e alla corruzione. I calabresi devono recuperare il tempo perso e devono tornare ad occuparsi con responsabilità dei luoghi in cui vivono. Ciascun portatore di interessi collettivi deve fare la sua parte. Nessuno escluso».