Pd, Mallamaci: "Partito inclusivo e governo della Regione: facciamo prevalere il buon senso!"

"Venerdì 14, come noto, sono state organizzate due iniziative importanti: una a Soverato, dove il Presidente Oliverio e la giunta regionale hanno illustrato ai tanti sindaci presenti il lavoro fin qui prodotto, l'altra in un noto hotel di Feroleto antico dove il vice segretario nazionale del PD, On. Orlando, ha tentato di riannodare i fili di una discussione che nel partito democratico, a tutti i livelli, manca ormai da troppo tempo. La prima (a Soverato) si è caratterizzata per concretezza. Sono stati rappresentati dalla giunta i numerosi interventi programmati con il quadro comunitario tradottisi in altrettanti finanziamenti per i comuni calabresi. I sindaci (ovviamente non tutti quelli presenti e non tutti di area) chiamati ad illustrare gli effetti prodotti dalle risorse ricevute dalla Regione, con la praticità che il ruolo necessariamente richiede, hanno elogiato la capacità di programmazione degli uffici regionali preposti che ha consentito una serie di interventi relativi alla sicurezza nelle scuole e negli edifici pubblici, alla elettrificazione della ferrovia ionica, al dissesto idrogeologico, alla raccolta differenziata, alla depurazione, alla valorizzazione dei siti archeologici, al mercato del lavoro, ed altro ancora. Tali interventi hanno azionato, insieme ad altre misure, un processo che vede la Calabria tra le prime quattro regioni italiane in quanto a crescita di pil, di export e di occupazione (ricordate da dove siamo partiti!!!). In sostanza la Calabria che ogni calabrese vorrebbe. La seconda (quella del PD) si è caratterizzata per inutili scontri dialettici. Si è infatti assistito al libero sfogo dei big che, invece che tracciare le linee guida di un partito che ha la necessità di invertire la rotta, non hanno fatto altro che ridurre la discussione ad un pro o contro la ricandidatura di Mario Oliverio ed alla volontà o meno di avviare la stagione dei congressi. Ma era difficile immaginare che dopo tanti anni nei quali non ci sono stati luoghi di confronto le "vuote" parole unità e rinnovamento non avrebbero attecchito in quel contesto? I pochi giovani presenti hanno assistito ad una discussione, a mio avviso, arcaica nel lessico e nei contenuti. A me interessa che a guidare la Regione sia chi ha le capacità per farlo e non il capo di questa o quella corrente. Le diverse anime del partito che immagino, plurale, democratico, inclusivo e che valorizzi le competenze, avranno modo di confrontarsi nei vari congressi che spero vengano convocati nel più breve tempo possibile. Si avvii immediatamente la discussione all'interno del partito sul lavoro prodotto dalla giunta regionale e soprattutto continui il nostro presidente il viaggio nei territori finalizzato ad esplicare quanto di buono fatto in questi anni. Qualche ombra c'è stata e non dobbiamo negarlo, ma le valutazioni vanno fatto con la ragione e non di pancia. Qualora non si riesca a trovare una sintesi perché non utilizzare lo strumento più democratico che il nostro partito ha sempre attuato? Si facciano primarie "vere" sia per individuare il presidente (che ovviamente non è una partita interna solo al partito) che per la scelta dei segretari provinciali e per quello regionale". Lo afferma in una nota Domenico Mallamaci, già candidato alle elezioni regionali e oggi consigliere comunale di Motta San Giovanni.

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