‘Ndrangheta in Piemonte, il gip: “A Carmagnola alleanza tra calabresi e siciliani”

tribunale-palazzo-giustizia-torinoUn "territorio che puo' definirsi dominato da decenni" dalla 'Ndrangheta dove pero' "c'e' stata un'alleanza e calabresi e siciliani parlano fra loro prima di fare qualsiasi cosa". Questa la fotografia della zona di Carmagnola (Torino) cosi' come emerge dall'ordinanza di custodia cautelare spiccata dal tribunale di Torino a carico di quattordici persone nel quadro dell'inchiesta Carminius. Uno degli arrestati e' Antonino Buono, 61 anni, originario della provincia di Palermo, residente nel paese, che secondo un pentito e' "rappresentante dell'anima siciliana di un accordo di collaborazione a quanto pare intervenuto con gli esponenti della' Ndrangheta".

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Gli investigatori ritengono che fosse la figura "deputata a reinvestire il denaro dell'associazione" nel settore dei videopoker "in grado di incrementare in misura esponenziale" i guadagni. In questo ambito sono stati fatti rientrare le azioni contro esponenti politici locali (della maggioranza di centrodestra) come il vicesindaco Vincenzo Inglese: "Nel 2016, pochi mesi dopo la mia elezione, io ero stato candidato Sindaco, e si verifico' l'incendio della mia auto. Nella mia campagna elettorale avevo preso l'impegno di emettere provvedimenti contro le slot machines. Quando nel 2017 e' stata bruciata l'auto di Cammarata, allora ho collegato anche questo fatto a quanto era accaduto a me". L'ordinanza contro i videopoker fu emessa ugualmente. Secondo una testimonianza raccolta dagli inquirenti, Buono "aveva sostenuto anche finanziariamente la campagna elettorale di una lista che appoggiava il centro sinistra".